RINCARI ENERGIA E MATERIE PRIME – COMUNICATO STAMPA

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RINCARI ENERGIA E MATERIE PRIME NEL SETTORE DELLE LAVANDERIE INDUSTRIALI: ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA CHIEDE AL GOVERNO DI INSERIRE NELLA LEGGE DI BILANCIO UN FONDO PER TAMPONARE GLI AUMENTI DEI COSTI ENERGETICI ED EVITARE COSI’ RIPERCUSSIONI SULL’INTERA FILIERA DEI SERVIZI ALLA SANITA’ E AL TURISMO

Roma, 16 novembre 2021. L’impatto del Covid sul settore delle lavanderie industriali che forniscono il servizio di sanificazione dei tessili per la sanità e per il turismo non si esaurisce con l’emergenza sanitaria. A questa si aggiungono i recenti rincari dell’energia, del metano e delle altre materie prime, in particolare, del cotone e della teleria per uso sanitario e turistico. “Rispetto al 2020, il nostro Centro Studi ha rilevato un aumento del + 390% dell’energia, del + 852% del metano e del +60% del cotone* – dichiara Egidio Paoletti, Presidente di Assosistema Confindustria – rincari che inevitabilmente si ripercuotono sui fatturati delle nostre aziende e sui costi del servizio che eroghiamo”. “In particolare nel comparto turistico-alberghiero – continua Paoletti – le nostre aziende saranno costrette a rivedere la loro politica dei prezzi per un settore, quello del turismo, che ancora patisce la mancanza di presenze estere, rischiando che la spirale dei rincari colpisca non solo le lavanderie industriali ma anche le filiere connesse e l’intera collettività. Per questo chiediamo al Governo un intervento nella Legge di Bilancio che fronteggi in primis i costi energetici e poi delle altre materie prime”.

Le aziende industriali per il settore turistico svolgono il servizio di sanificazione della biancheria per un totale di oltre 2 milioni di posti letto alberghieri e di sanificazione del tovagliato per oltre 184 mila ristoranti.

“Mentre nel comparto sanitario – prosegue Paoletti – il nostro settore si trova ancora a scontare le misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza Covid. Come sappiamo, anche l’Anac ha emanato due delibere che invitano le stazioni appaltanti a rinegoziare i contratti in essere ritenendoli inadeguati sia nei confronti dell’offerta del servizio che del prezzo. A ciò, anche in questo caso, si somma l’aumento dei costi delle materie prime, costi che le aziende non riescono più a sostenere”.

Le lavanderie industriali per il settore sanitario forniscono il servizio di sanificazione dei tessili e di sterilizzazione dello strumentario chirurgico per gli interventi di sala operatoria gestendo e sanificando più di 211.000 posti letto e vestendo più di 600.000 operatori sanitari. Il fatturato 2019 del settore è pari a 1,7 miliardi di euro.

“L’invito che rivolgiamo, quindi al Governo – conclude Paoletti – è di prevedere un fondo per tamponare gli aumenti energetici e un fondo rivolto alle centrali di committenza per aumentare le basi d’asta in modo tale da contemperare sia gli incrementi energetici e delle materie prime che le problematiche legate al Covid. Il DL Bollette, come approvato in senato nei giorni scorsi, non rappresenta sicuramente, almeno sul tema energetico, un provvedimento di impatto sui settori industriali ma è rivolto principalmente alle famiglie, ai negozi e alle attività artigianali. Quello che chiediamo noi invece è un intervento più strutturato per ridurre l’incidenza nei bilanci di queste voci. Non possiamo oggi chiedere alle aziende di resistere nel mercato, sopportare costi energetici e di materie prime altamente impattanti, accompagnare la transizione green senza che il pubblico faccia il suo ruolo”.

 

*Fonti dei dati:

Osservatorio Prezzi della Camera di Commercio di Milano, Monza-Brianza, Lodi,

Centro Studi di Confindustria, GME

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