ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA CON FEMCA CISL, FILCTEM CGIL E UILTEC UIL FIRMANO LINEE GUIDA PER FASE 2 DEL COVID-19-COMUNICATO STAMPA

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COMUNICATO STAMPA

LAVANDERIE INDUSTRIALI: ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA CON FEMCA CISL, FILCTEM CGIL E UILTEC UIL FIRMANO LINEE GUIDA PER LA FASE 2 DEL COVID-19. CI ASPETTIAMO ORA DAL GOVERNO STRUMENTI CERTI ALLE IMPRESE CHE TUTELINO LA LIBERTA’ ECONOMICA E SALVAGUARDINO L’OCCUPAZIONE

Roma, 21 maggio 2020. Assosistema CONFINDUSTRIA, insieme alle organizzazioni sindacali di categoria – Femca CISL, Filctem CGIL e Uiltec UIL – ha firmato le linee guida per l’applicazione del protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, con specifico riferimento alle lavanderie industriali operanti nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione.

“Abbiamo voluto fornire delle indicazioni aggiuntive al protocollo per una parte del settore che si avvia ad affrontare la Fase 2 – dichiara il Segretario Generale di Assosistema Confindustria Matteo Nevi – le linee guida sono infatti un’integrazione al Protocollo del 24 aprile 2020, che le aziende sono tenute ad applicare in ogni suo punto anche sulla base del DPCM 17 maggio 2020. L’obiettivo condiviso con le OOSS – continua Nevi – è quello di definire degli standard minimi uguali per tutte le aziende, soprattutto con riferimento a particolari processi legati al trattamento della biancheria che risultano essere più delicati e che meritavano un approfondimento”.

“Insieme alle organizzazioni sindacali – riprende Nevi – abbiamo condiviso la necessità di dare un quadro di riferimento specifico per il settore a quelle aziende che attualmente in cassa integrazione proveranno ad affrontare questa fase 2 che registrerà comunque una graduale riapertura delle attività, seppur inizialmente minima, accompagnata da una graduale ripresa dell’attività lavorativa delle lavanderie industriali, che dovranno gestire il rientro del personale al lavoro.  Le lavanderie industriali operanti nel settore sanitario, invece – continua Nevi – le quali non hanno mai sospeso l’attività produttiva, garantendo la fornitura di materiale sanificato in tutta la fase emergenziale, continueranno ad attuare le misure rafforzate che hanno già messo in campo allo scopo di prevenire e contrastare il contagio tra i lavoratori, in linea con i protocolli che si sono susseguiti a partire dal 14 marzo 2020″.

“Quello che manca- conclude Nevi– non sono i protocolli per ripartire ma la volontà del governo di dare strumenti certi alle imprese per farlo. Nel DL Rilancio è stata inserita una cassa integrazione “intermittente” di 5 settimane e poi un buco di qualche mese per poi agganciarci altre 4 settimane di cui non si ha certezza della copertura.
L’auspicio è di avere più misure a sostegno del lavoro orientate alla salvaguardia occupazionale ma al tempo stesso guardando sempre come punto di riferimento il principio della libertà economica sancito dall’articolo 41 della nostra Costituzione”.

Per maggiori informazioni: Laura Lepri, Resp. Comunicazione e Ufficio Stampa tel. 3346488452

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